Questa sera, alle ore 20:55 su National Geographic (canale 403 di Sky), inizierà il documentario condotto da Morgan Freeman intitolato “The Story of God”. La serie sarà composta da 6 episodi in cui il noto attore ci guiderà in un viaggio su Dio e sulle varie religioni esistenti. Ogni puntata sarà dedicata a una tematica precisa, dalla creazione fino alla resurrezione, argomenti universali che accomunano credenti di ogni religione. Un viaggio quindi alla “scoperta” delle origini della fede vedendola da diversi punti di vista, sia religiosi che laici. “Durante il mio viaggio – racconta Freeman – ho trovato delle risposte, ma anche tante nuove domande”.
Attualmente, la religione è vista spesso come una questione che divide l’opinione pubblica. L’obiettivo del documentario, e dello stesso Freeman, è puntare i riflettori su questo e mostrare come le diverse religioni abbiano in realtà più somiglianze che argomenti in contrasto. “The Story of God” è un progetto a cui Freeman, produttore e presentatore, pensava da tempo. Qualche anno fa, infatti, assieme al socio Lori McCreary rimase molto colpito della visita al museo di Santa Sofia a Istanbul: cattedrale cristiana fino al XV secolo diventata poi moschea e infine museo. “Non sapevamo che cristianesimo, ebraismo e islam avessero tanto in comune – racconta – Da lì l’idea di un documentario con protagonista Dio”. Il suo progetto di coinvolgere diverse religioni e di confrontarle, permette di lanciare un documentario che abbraccia una vasta fetta della popolazione mondiale. “The Story of God” infatti potrà essere seguita in 171 paesi e in 45 diverse lingue.
Il documentario non ripercorre solo il “viaggio” della fede tramite discussioni e confronti con esperti. Freeman infatti si recerà nei luoghi di culto più celebri quali il Vaticano, il Muro del Pianto a Gerusalemme, il Templi Maya in Messico, l’albero della Bodhi in India, il Tempio di Ramses III a Luxor, le Piramidi di Giza al Cairo, la megachiesa Lakewood a Houston, le millenarie rovine di Göbekli Tepe in Turchia e il sito neolitico di Stonehenge in Inghilterra. Assieme a docenti universitari, teologi, pastori, medici, scienziati e scrittori, Freeman cercherà di mettere in risalto le similitudini che, contrariamente al senso comune, si riscontrano tra le varie religioni.
Grazie a questo progetto, Freeman consolida la sua capacità di giostrarsi tra cinema, serie televisive e progetti educativi. Non è la prima volta inoltre che lavora su progetti centrati sulla tematica della religione, anche se vista da un punto diverso rispetto a quello presentato nel suo documentario. Nei celebri film “Una settimana da Dio” (2003) e “Un’impresa da Dio” (2007) impersonava Dio stesso ma riguardo al suo rapporto personale con lui si è dichiarato uno studente. “Sono tanti anni che mi dedico allo studio delle religioni – ha risposto – ma se mi chiede se sono giunto a qualche conclusione la mia risposta è negativa”.