Convegno dei Giovani Imprenditori: la cultura diventa businness

Paolo Verri

Durante il convegno nazionale dei Giovani Imprenditori organizzato da Confindustria a Santa Margherita Ligure, un intervento particolarmente interessante è stato tenuto nella giornata di ieri da Paolo Verri, commissario di Pugliapromozione e direttore di Matera 2019, che si è espresso sulla valorizzazione del patrimonio artistico italiano. “Vorrei vincere gli europei di calcio”, ha detto Verri “ma soprattutto quelli della cultura“.

Nonostante l’Italia detenga il primato per essere il paese che contiene la quantità più grande di patrimonio Unesco al mondo, la penisola brilla ben poco per le modalità di gestione dei propri beni anche solo a livello europeo. E il direttore di Matera 2019 ne è consapevole. Per contrastare questa tendenza, Verri ha sostenuto che la cultura dovrebbe essere sviluppata come un businness, in grado di fornire posti di lavoro.

Si tratterebbe di un cambiamento che determinerebbe anche una crescita del turismo, di cui tutto il paese avrebbe bisogno, in particolar modo il meridione: “E il Sud”, ha continuato Verri, “deve accelerare, perché a dispetto del grande patrimonio c’è pochissimo mezzogiorno nel business della nostra cultura e nel nostro turismo”.

Un’opinione condivisa da un altro esponente di prestigio presente al convegno, Eva Degl’Innocenti, direttrice del MarTa (il Museo Nazionale Archeologico di Taranto), che auspica ad una cultura incentivata e promossa dallo spirito imprenditoriale. “L’Italia sconta un grave ritardo – ha spiegato – soprattutto se ci confrontiamo con la Francia”. In questo senso ha citato come esempio positivo la riforma Franceschini, che impone di investire dei musei e siti archeologici, nonchè di favorire la protezione e il restauro di beni culturali.

In breve si parla di “applicare ai musei le tecniche di marketing“. Che si storca o meno il naso a quest’affermazione, è d’obbligo dare uno sguardo ai numeri: da gennaio – ovvero il momento in cui è entrato in vigore il decreto Franceschini – gli incassi dei musei sono aumentati del 60%. Senza contare la ritrovata autonomia finanziaria e gestionale dei musei stessi, nonchè la possibilità di realizzare progetti integrati con i privati.