IRAN – Un uomo, condannato a morte, è stato impiccato ieri mattina allo stadio di Neyriz, nella provincia di Fars (Iran Meridionale). L’esecuzione è stata pubblica e tra i presenti c’erano anche diversi bambini e ragazzi minorenni, come emerge dalle immagini choc pubblicate da Iran Human Rights, organizzazione che combatte la pena di morte. Secondo le dichiarazioni delle autorità locali, il prigioniero identificato, con il nome di Saeed T., è stato condannato a morte perché ritenuto colpevole di omicidio e stupro.
Essendo queste condanne eseguite in luoghi sportivi, come appunto uno stadio, l’appello lanciato dal portavoce dell’Iran Human Rights, Mahmood Amiry-Moghaddam, è stato indirizzato alla comunità internazionali ma soprattutto alla Fifa e agli organi sportivi. “La Repubblica Islamica e i territori controllati dall’ISS – ha commentato– sono gli unici posti dove le aree sportive vengono usate per eseguire condanne a morte in pubblico”. Quella di ieri infatti non è era la prima esecuzione avvenuta in uno stadio: nel 2013 ci fu un episodio analogo in una città del nord-est. All’epoca, la vicenda suscitò la condanna della Fifa.
La legge iraniana, stabilisce che ogni condanna pubblica debba essere precedentemente approvata dai rappresentati locali e capo del governo, attualmente guidato da Hassan Rouhani. Secondo quando dichiarato da Mahmood Amiry-Moghaddam, sarebbe il presidente stesso il responsabile di tali condanne in Iran, eseguite in piazze pubbliche o all’interno di uno stadio per garantire un pubblico più numeroso al fine di terrorizzare una maggior porzione della società iraniana.