Ismail

Ismail, il migrante modello: la bellezza che batte il razzismo

Ha 18 anni, il migrante modello arrivato da Gambia due anni fa, Ismail, dove ha avuto il pensiero di partire per avere una vita migliore. Notato subito per la sua bellezza, inizia ad essere incitato a sfilare. «Mi dicevano che ho i lineamenti e l’altezza giusta per fare il modello ma io non sapevo di cosa stessero parlando. Solo dopo, guardando i video di qualche sfilata, ho deciso di buttarmi».

Il giovane sogna di sfilare per grandi marchi: Versace, Dolce&Gabbana. Di andare a Milano e iniziare a frequentare la scuola. «La bellezza batte il razzismo» dice. «Il mio sogno è sfilare e voglio farlo vedere a migliaia di persone per far capire che il razzismo non esiste più.» ha detto Ismail, durante un’intervista.

Sicuramente deciso nel suo intento, Ismail fa notare quanto non sia il colore della pelle a delineare i canoni di bellezza e l’irrilevanza dell’etnia nello stabilire la capacità di sfilare sulle più prestigiose passerelle.

Svariate le opinioni sul web su Ismail

Sulla pagina Facebook “La Nuova Sardegna”, tra i commenti alla storia di Ismail leggiamo che la gente non ce l’ha con i ragazzi di colore che lavorano onestamente, ma con i clandestini. E ancora «mi rendo conto che siamo abituati a vedere gli africani vestiti male, poveri, che fanno lavori marginali e quindi non li vogliamo. In realtà noi non vogliamo la miseria. Se invece li vediamo in altre vesti, curati, giovani, che conducono una vita simile alla nostra, allora siamo tranquilli».

Scartato e ripudiato il termine “razzismo”, considerato inopportuno menzionarlo accanto all’impiego di modello. Il colore della pelle non sembra essere un problema, almeno in questo campo, in cui è la pura bellezza a dettar legge. Gli italiani si difendono così: «Siamo stufi della storia del razzismo. Ancora non si è capito che i razzisti non siamo noi italiani».