Per Medici Senza Frontiere l’emergenza pandemica da Coronavirus in Brasile è ormai salita al livello di “catastrofe umanitaria”.
I reparti di terapia intensiva sono pieni in 21 delle 27 capitali del Paese, con un tasso di mortalità tra bambini e neonati che non ha paragone con il resto del mondo.
Anche i pazienti sono intubati senza anestesia e con le mani legate perché mancano i farmaci e non c’è alternativa se si vuole salvare la vita di quelle persone.
Lo ha rivelato il Consiglio delle Segreterie di Salute, secondo cui le dotazioni di bloccanti neuromuscolari, utilizzati per far rilassare la muscolatura dei pazienti da intubare, sono esaurite nel 68% delle strutture Covid dell’intero stato.
Coronavirus: i dati del Brasile
Dai numeri diffusi, è evidente quanto sia drammatica la situazione sanitaria, tanto da far preoccupare i Paesi europei come la Francia, che ha sospeso tutti i voli per e dal Brasile. Secondo i dati ufficiali, nelle ultime 24 ore si sono registrati 3.459 decessi, superando la soglia totale di 360mila morti dall’inizio dell’emergenza.
Il virus si propaga ad una velocità rapidissima. Ma è un numero indicativo: secondo gli esperti, potrebbe arrivare al doppio se non addirittura il triplo.
Il Brasile è secondo solo agli Stati Uniti per i morti di Covid e terzo dietro a Stati Uniti e India per numero di contagi.
I disagi più gravi arrivano dallo Stato di San Paolo, il più popoloso con 46 milioni di abitanti, che conta decine di migliaia di morti al giorno e milioni di contagiati.
L’allarme di Medici Senza Frontiere
Quella del Brasile è una situazione molto difficile, tanto che anche Medici Senza Frontiere ha deciso di lanciare un messaggio con un post su Twitter.
🔴LANCIAMO UN APPELLO internazionale per chiedere alle autorità brasiliane di riconoscere la gravità della crisi e di predisporre un sistema centrale di risposta per prevenire ulteriori morti evitabili. #Brasile #Covid19 https://t.co/i8sAeriBkq pic.twitter.com/jluOpaR9fU
— MediciSenzaFrontiere (@MSF_ITALIA) April 15, 2021
“In più di un anno di pandemia, la mancata risposta in Brasile ha causato una catastrofe umanitaria. Ogni settimana c’è un nuovo record di morti e infezioni. Gli ospedali sono sopraffatti, e tuttavia la risposta è ancora scarsa. La negligenza delle autorità brasiliane costa vite umane“, ha spiegato Christos Christou, presidente di Msf.
“Gli operatori sanitari sono fisicamente, mentalmente ed emotivamente esausti e nonostante il loro impegno assoluto nei confronti dei pazienti, nonostante le loro capacità e professionalità, sono stati lasciati soli a raccogliere i pezzi di una risposta governativa fallita e ad improvvisare soluzioni”.
Coronavirus: le testimonianze dei sanitari
Secondo Aureo do Carmo Filho, medico dell’ospedale Albert Schweitzer di Rio de Janeiro, “la ventilazione meccanica senza sedativi è una vera forma di tortura per i pazienti”.
Proprio in questa struttura sono ricoverati 118 pazienti attualmente positivi al Covid, di cui 40 in rianimazione.
I pazienti “sono svegli, senza sedativi, intubati, con le mani legate al letto e ci implorano di non farli morire“, ha rivelato un’infermiera dello stesso ospedale.
Mentre l’infermiera di un altro ospedale della capitale, il Sao Jose, ha ammesso che alcuni pazienti sono deceduti a causa della mancanza di sedativi.
“Non abbiamo farmaci, non abbiamo sedativi per i pazienti in terapia intensiva e purtroppo molti di loro non ce la fanno. Noi operatori sanitari assistiamo disperati, piangendo, perché non possiamo fare nulla. Non abbiamo siringhe, non abbiamo nemmeno gli aghi“, è stato il grido disperato dell’infermiera.
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