Si torna a parlare della sentenza dell’omicidio Vannini, a parlare questa volta è uno dei legali della famiglia Ciontoli, Pietro Messina. L’avvocato in un’intervista rilasciata a Fanpage ha detto la sua in merito alla decisione presa dalla Corte di Cassazione. Questa ha confermato la condanna di Antonio Ciontoli a 14 anni di carcere con l’accusa di omicidio volontario con dolo eventuale. Ha poi confermato per il resto della famiglia la condanna a 9 anni e 4 mesi di carcere per concorso semplice in omicidio volontario.
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Pietro Messina pensa che la sentenza sia eccessivamente punitiva e dura, soprattutto nei confronti dei due giovani ragazzi, Martina e Federico Ciontoli e della madre Maria. Ha poi aggiunto: “Spero reggano l’urto della carcerazione e che possano inserirsi in un percorso che possa portare ad una soluzione più umana”. Il legale pensa che la condanna della moglie e dei figli di Antonio Ciontoli sarebbe dovuta essere molto diversa dalla sua. Ha precisato che la difesa ha manifestato perplessità in merito all’applicabilità dell’articolo 575 che riguarda l’omicidio volontario. A detta sua in casi così al limite tra colpo e dolo non pensa sia opportuno mettere in atto pene così severe per ipotesi di reato che solitamente sono ritenute più lievi.
Il legale Pietro Messina commenta le condanne della famiglia Ciontoli per l’omicidio Vannini, possibile ricorso alla Corte Europea
Il legale della famiglia Ciontoli ha fatto sapere che non escludono un ricorso alla Corte Europea. A detta sua è una cosa molto difficile ma sul dolo eventuale la giurisprudenza in questo caso porta ad applicare pene che a parer loro non sono adeguate. Ha poi continuato dicendo che vedranno se riusciranno a far valere quella che per loro è un’anomalia dell’applicabilità dell’omicidio volontario. Pietro Messina ha concluso dicendo che esiste l’omicidio preterintenzionale nella nostra legislazione. Secondo il suo parere si avvicina molto alla figura del dolo eventuale e ha una diversa punibilità.
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