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Covid, rientrata in Italia la famiglia toscana bloccata in India: gravi condizioni

Si erano recati in India a metà aprile per portare a termine le pratiche di adozione di una bambina, ma il viaggio della famiglia toscana si è poi trasformato in un incubo. Bloccati da settimane nel Paese asiatico a causa delle nuove misure messe in atto dal governo per bloccare la diffusione della variante indiana, la coppia è rientrata nei giorni scorsi in Italia.

Famiglia toscana bloccata in Italia: il racconto di Simonetta Filippini

A raccontare la loro vicenda è stata la stessa donna, Simonetta Filippini. Le loro condizioni si sono aggravate proprio mentre si trovavano in India. Lei è risultata subito positiva, poi è stata la volta del marito che, però, era asintomatico. Subito il ricovero per alcuni problemi respiratori ma la situazione sanitaria è peggiorata sempre di più nel Paese. Così, grazie anche alla mobilitazione messa in atto tramite la rete, la famiglia toscana è riuscita a tornare in Italia. “Siamo arrivati questa notte finalmente ed è stato il momento più bello della nostra vita“, ha detto la donna al suo avvocato Elena Rondelli. Adesso entrambi si trovano ricoverati all’ospedale di Careggi, dove attendono di guarire per fare rientro nella loro abitazione di Campi Bisenzio.

Le condizioni della coppia e della loro figlia adottiva

Purtroppo abbiamo avuto blocchi respiratori e non è stato facile. Adesso ci troviamo a Careggi, io a malattie infettive con ossigeno perché ho una broncopolmonite abbastanza importante. Anche mio marito è in terapia subintensiva perché sta molto male anche lui“: le parole di Simonetta Filippini sulle sue condizioni e su quelle del marito, Enzo Galli. La loro bambina adottiva, Mariam, si trova invece all’ospedale Meyer di Firenze. Una volta concluso il periodo di quarantena, anche lei potrà tornare ad abbracciare i suoi nuovi genitori, dopo la paura delle scorse settimane.
La loro vicenda aveva fatto il giro del web in pochi giorni. I due sono stati rimpatriati con un volo sanitario organizzato grazie alla collaborazione tra la Regione Toscana, il consolato e il Ministero della Salute. Per loro, adesso, l’incubo è quasi finito e presto potranno tornare nella loro città natale.