Soffocata con la pressione di un oggetto su naso e bocca, oppure strangolata dal suo assassino con la parrucca trovata intorno al collo.
Comunque, con ogni pobabilità, uccisa. Indagano per omicidio i carabinieri della seconda sezione del Nucleo investigativo di Milano. A capo dell’operazione i colonnelli Antonio Coppola e Pantaleo Cataldo, dopo i rilievi sul cadavere della giovane donna trovato in un’area di campagna a Mazzo, una frazione di Rho (Milano).
Rho: il ritrovamento della ragazza
Il cadavere, secondo quanto stabilito dagli specialisti della sezione Rilievi, si trovava abbandonato tra i cespugli con addosso ancora i vestiti.
Gli investigatori, coordinati dal pm Grazia Colacicco, non hanno potuto ancora stabilire se la vittima abbia lottato con il killer o se quest’ultimo abbia lasciato tracce sul luogo dell’omicidio.
Il corpo è stato scoperto da una signora durante la sua passeggiata col cane, poco dopo le 17.10.
La zona tra via Amendola e via Morandi, due strade che costeggiano i campi in una zona di capannoni industriali non lontana dalla Fiera.
L’identificazione della donna
La vittima aveva addosso la tessera sanitaria, indizio che ha permesso ai carabinieri di lavorare sull’identità.
Si tratterebbe di una venticinquenne nigeriana la cui scomparsa risale allo scorso 7 maggio da Novara.
Potrebbe essere stata uccisa, ma tuttavia i primi accertamenti sul corpo fatti dal medico legale confermano che non ci sono evidenti segni di violenza.
Nessuna ferita né tracce di sangue, nessuna violenza sessuale, solo alcuni segni sospetti sul collo e fili sottili forse attribuibili a una parrucca.
Possibili legami con il mondo della prostituzione
La morte potrebbe avere collegamenti con il mondo della prostituzione.
Per questo motivo i carabinieri hanno ascoltato alcune prostitute che lavorano nella zona e fatto perquisizioni nell’appartamento di Novara, dove la 25enne abitava con un’amica che aveva denunciato la sua scomparsa.
Il corpo è stato portato all’istituto di medicina legale di Milano, in giornata sarà fatta l’autopsia.
Al vaglio degli inquirenti anche le immagini delle telecamere di alcune aziende situate nella zona.
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