Covid-19, ad oggi un italiano su due risulta immune al virus

Covid-19: ad oggi un italiano su due risulta immune al virus

Moltissimi sono i dubbi riguardo la pandemia che ha colpito la popolazione mondiale lo scorso anno. I dati dello studio fatto dalla Fondazione Kessler, hanno rivelato che attualmente il 30% dei cittadini che hanno contratto il Covid-19 sono totalmente immuni.

Le statistiche sull’immunizzazione al Covid-19

Dallo scorso aprile, in Italia l’indice di trasmissibilità di infezione (Rt) ha subito una variazione senza precedenti. Al momento, le tabelle elaborate dall’esperto matematico Stefano Merler mostrano che quasi 4 milioni di persone sono state colpite dal Covid-19. La testata Corriere della Sera ha dichiarato che si tratta solo di una parziale stima, data l’alta percentuale di asintomatici presenti sul territorio nazionale.

Ciò significa, dunque, che il numero di italiani già infettati (con anticorpi già presenti nel sistema immunitario) sono più del 28% dell’intera popolazione, senza contare coloro che si sono sottoposti all’immunoprofilassi (si contano 28 milioni di dosi somministrate). La conclusione dello studio è stata molto incoraggiante.  Come si è affermato infatti: “La somma delle due immunità produce il risultato provvisorio di una percentuale di italiani immuni al Covid compresa tra il 43 e il 53% della popolazione. Uno su due. Al ritmo attuale, ovvero più di 500 mila dosi al giorno, è possibile salire di un ulteriore dieci per cento in pochi giorni”.

Secondo le previsioni di giugno fatte dai virologi, nessuna regione rischia di tornare a superare la soglia critica del 70% di posti occupati tra reparto Covid e terapie intensive. Si sta riscontrando, appunto, una riduzione di ricoveri significativa (10% circa) soprattutto per il centro-nord. Notizie che fanno sperare per una rinascita imminente e una possibilità per il futuro che ci attende. Concludono i politici assicurando che: “Con un Rt sotto la so- glia 1, con la vaccinazione di più persone in meno tempo, si abbatte anche la possibilità di sbagliare le riaperture. E così l’obiettivo di una vita davvero normale entro la fine del prossimo settembre potrebbe diventare realtà.”