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Crollo palazzina a Torino, il dolore della madre del piccolo Aaron

C’è ancora tanto dolore nella famiglia del piccolo Aaron, il bambino di quattro anni trovato morto sotto le macerie dopo il crollo di una palazzina a Torino. Una tragedia che poteva essere evitata, tanto che gli stessi stavano già cercando un’altra casa.

Crollo palazzina a Torino: le prime ipotesi

Di origini albanesi, la famiglia Tila si era da poco trasferita a Torino per ricominciare la loro vita. Provenivano dalla Campania e avevano trovato alloggio in quel palazzo alla periferia del capoluogo piemontese. Lì, in strada del Bramafame, è dove Aaron ha trovato la morte, tra le mura di una casa che non aveva dato l’idea di essere sicura. “Gli altri due nostri ragazzi sono vivi perché hanno dormito dai cugini“, ha dichiarato la mamma del bambino al quotidiano La Stampa. Il piccolo, infatti, si trovava nel letto insieme ai genitori quando un forte boato è stato seguito dal crollo del palazzo. Sono ancora ignote le cause che hanno provocato lo scoppio, anche se in un primo momento si è pensato a una fuga di gas. Nello scoppio sono rimasti feriti la madre e il padre di Aaron, entrambi dimessi dall’ospedale, e altri due inquilini di altrettanti appartamenti. Si tratta di Robert Panaite, che si trova ancora ricoverato in gravi condizioni, e Devis Licata.

Le parole della madre di Aaron

Da sotto le macerie vedevo il mio bambino sul letto. Volevo aiutarlo ma ero bloccata dai calcinacci. Voglio giustizia“, ha dichiarato la madre, Nertila Tila. Che adesso vuole solo vederci chiaro sulla tragedia accaduta nella mattina di martedì scorso. La procura di Torino, dopo aver posto sotto sequestro l’intero edificio, ha aperto un fascicolo inserendo le ipotesi di reato di disastro e omicidio colposo. Ma, solo le indagini potranno far luce su ciò che ha provocato il crollo della palazzina causando il decesso del piccolo Aaron.