Omicidio Paolo Caprio

Omicidio Paolo Caprio, parla l’aggressore: “Guardava le nostre donne”

Paolo Caprio è stato ucciso nella notte tra sabato e domenica a Bitonto, i fatti si sono svolti nel bar di una stazione di servizio davanti a moltissime persone. È stato un ragazzo di vent’anni, Fabio Giampalmo, ad ucciderlo. Il motivo? A quanto pare uno sguardo di troppo che non è piaciuto all’aggressore. La vittima aveva quarant’anni.

Stando alle indagini svolte dai carabinieri, il 20enne si trovava nel bar insieme alla compagna e ad altre coppie di amici. Quando la vittima è passata accanto a loro avrebbe lanciato uno sguardo che ha mandato su tutte le furie Giampalmo, l’aggressore è un esperto di boxe e arti marziali. In preda alla furia si è scagliato contro il 40enne, prima verbalmente e subito dopo lo ha colpito con violenti pugni sul volto. Cadendo sul pavimento Paolo Caprio ha sbattuto la testa su un marciapiede, un violentissimo impatto che non gli ha lasciato scampo. Tempestivo è stato l’intervento di un’ambulanza sul luogo dell’aggressione mortale avvenuta nei giorni scorsi a Bitonto. Per la vittima però non c’è stato nulla da fare. I medici non hanno potuto fare altro che dichiarare il suo decesso.

Paolo Caprio ucciso a Bitonto, ecco cosa ha detto l’aggressore dopo l’omicidio

Il 20enne e il suo gruppo si sono subito dati alla fuga quando Paolo ha perso conoscenza cadendo a terra. Non appena ha scoperto di essere ricercato, l’aggressore si è però recato in caserma insieme al suo avvocato. Il ragazzo ha confessato di aver aggredito il 40enne, ha però sostenuto la ‘non volontarietà del delitto‘. Tra le varie cose ha detto: “Si è avvicinato per origliare cosa stessimo dicendo e ha guardato in maniera provocatoria le nostre compagne.” 

Agli inquirenti ha poi raccontato di averlo colpito con dei pugni al volto. Lo ha visto cadere a terra e sbattere la testa ma non credeva che sarebbe morto quindi è andato via. Fabio Giampalmo si trova ora in carcere con le gravi accuse di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e attraverso l’utilizzo di tecniche di combattimento tali da ostacolare la privata difesa.