La moglie di Michael Schumacher, Corinna Betsch, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Netflix, come riporta il Daily Mail: “Michael è qui, in modo differente, ma è qui e continua a farmi vedere ogni giorno quanto è forte“.
“Michael mi manca tutti i giorni, manca ai nostri figli, manca alla famiglia tutta, a suo padre, a quelli che gli vogliono bene. Tutti sentiamo la sua mancanza, ma Michael è qui, in modo differente ma è qui. Continua a farmi vedere ogni giorno quanto è forte”, dice davanti alle telecamere e ai microfoni.
Il documentario sul campione, a 8 anni di distanza dal tragico incidente, sarà disponibile su Netflix dal 15 settembre.
“Non ho mai incolpato Dio per quel che è successo – ha spiegato Corinna – Si è trattato di sfortuna. Nella vita non si può avere più sfortuna di così”.
Michael Schumacher: il dolore della famiglia
Come ricorda commossa la moglie, Michael Schumacher quel giorno non era convinto di sciare né della condizione delle piste.
“Mi disse che la neve non era ottimale e che avremmo potuto cambiare meta e andare a Dubai. Non avrei mai pensato che potesse succedere qualcosa a Michael, ma continuiamo a vivere la nostra vita”.
Per quanto riguarda la sua condizione medica, senza entrare nel dettaglio, ha detto: “Viviamo insieme, seguiamo le cure, facciamo tutto affinché Michael stia bene e possa migliorare. Vogliamo che senta che la famiglia è unita. È evidente che Michael mi manchi tutti i giorni, manca ai nostri figli, manca alla famiglia tutta, a suo padre, a tutti quelli che gli vogliono bene. Tutti sentiamo la sua mancanza. Però Michael c’è, è diverso ma c’è. E questo ci dà forza“.
Nel settembre 2019 ha ricevuto una trasfusione di cellule staminali per ridurre l’infiammazione all’ospedale Georges Pompidou di Parigi.
“Avrei tante cose di cui parlare con mio padre. Ora sono in Formula 1, potremmo discutere di
tante cose. Mollerei tutto solo per poter vivere questo“, aggiunge il figlio Mick.
Il documentario di Netflix
Anche Sabine Kehm, curatrice degli interessi finanziari del pilota e della famiglia, si dice commossa per quello che è il risultato finale del documentario, registrato due anni fa.
“La famiglia ha voluto fare un regalo a Michael con questo documentario. Io l’ho visto e lo apprezzo molto. Anche per come tratta alcuni argomenti delicati”.
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