“Lo stato c’è e interviene per contrastare i violenti”, ha detto il Premier Mario Draghi a seguito delle aggressioni avvenute durante lo manifestazione “No Green pass” a Roma. Nessuno può bloccare l’espressione di dissenso ma è doveroso imporre nuove regolamentazioni. I vertici del governo vogliono evitare che nelle prossime settimane possano verificarsi nuovamente episodi di simile violenza.
La manifestazione “No green pass” ha richiamato circa diecimila manifestanti. Si tratta di un numero decisamente più elevato rispetto ai tremila che il comitato di sicurezza si aspettava e per i quali aveva messo a punto un dispositivo di sicurezza. Centinaia di persone sono sfuggite ai controlli in Piazza del Popolo e il caos è sfociato in violenza.
Un altro errore è stato quello di non prendere in considerazione le parole di Giuliano Castellino (Forza Nuova) che aveva annunciato di voler arrivare proprio alla sede della CGIL. La sede sindacale invece è rimasta priva di una protezione con i mezzi blindati.
Il timore di nuove manifestazioni “No Green pass” in vista dell’obbligo del 15 ottobre si estende non solo a Roma ma a tante altre città italiane. Il capo della polizia, Lamberto Giannini, ha esortato le questure alla “massima attenzione“. Sarà necessario tenere sotto controllo le piazze e le aree più a rischio. Le autorizzazioni dei cortei potranno essere rilasciate solo dopo un attento controllo delle condizioni. Dovrà essere presentata una lista dei luoghi in cui passerà il corteo, i luoghi dovranno essere giudicati adeguati e con possibili vie di fuga. Gli organizzatori dovranno garantire realmente il rispetto delle regole da parte del corteo, pena il divieto di scendere in piazza.
Il comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza, convocato dalla ministra dell’Interno Lamorgese, si terrà questo mercoledì. Verranno fornite indicazioni affinché queste situazioni di violenza non si verifichino di nuovo.
Leggi anche: Olgiata, il killer della contessa Filo della Torre libero dopo 10 anni