I fatti risalgono allo scorso 22 settembre 2021 ad Aquileia, quando il 67enne Livio Duca si è scagliato con ferocia contro la moglie uccidendola con una coltellata. Durante l’udienza del processo, davanti alla Corte d’assise di Udine, l’uomo ha raccontato che quella mattina la moglie, Marinella Maurel, gli aveva chiesto di misurare tre nuovi pigiami. Quando lui le ha chiesto il motivo lei ha risposto dicendo che servivano per portarlo via, volevano ricoverarlo perché convinti che fosse matto.
Al giudice ha detto che ricorda di essere salito in camera, poi c’è un grande vuoto nella sua mente. Ricorda solo di essersi ritrovato seduto, ammanettato e insanguinato, poco distante da lui c’era la moglie sul prato ferita. In quel momento capì subito di aver fatto qualcosa di grave. Livio Duca ha fatto poi sapere che nei quattro mesi prima che la moglie morisse era convinto che per la sua azienda in Croazia la Guardia di Finanza lo avesse preso di mira. Era anche convinto che i loro vicini di casa per spiarlo avessero installato delle telecamere.
Lui spiegava alla moglie e al figlio ciò che pensava ma loro non gli credevano e lo prendevano in giro. Qualche giorno prima dell’omicidio la moglie gli aveva detto di essere stanca delle sue convinzioni e lo aveva ferito al volto con le unghie. Ci ha tenuto a precisare che non era mai stata così aggressiva con lui. Ha anche raccontato che durante il lockdown lui aveva iniziato a bere. Da un po’ aveva difficoltà a dormire, per questo pochi giorni prima della terribile vicenda si era fatto prescrivere il benzodiazepine dal medico di famiglia.
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