La pandemia da Coronavirus, in Italia, non è ancora finita, anche se la situazione migliora di settimana in settimana, con riduzioni sugli ospedali.
Da qui si apre sempre di più la finestra su possibili riaperture anticipate per togliere, anche prima del previsto, sia le limitazioni dei decreti Green Pass che le mascherine.
Walter Ricciardi, Consigliere del Ministro della Salute, Roberto Speranza, invita alla cautela e smentisce l’ipotesi che dal 1° aprile si potrà togliere anche l’obbligo di mascherine al chiuso. “Questo è un argomento di discussione, è chiaro che poi sarà la politica che prenderà la decisione finale ma il nostro consiglio è di evitarlo.
Mentre con la rimozione dello stato di emergenza il governo sta lavorando all’ipotesi di togliere il green pass per le attività all’aperto. Di certo non sarà rinnovato lo stato d’emergenza, ma prima completiamo terze dosi“.
Coronavirus: le prossime riaperture
A partire dal 10 marzo si potrà tornare a mangiare e bere nelle sale dei cinema e dei teatri, dove i bar potranno riaprire.
Si potranno visitare i familiari ricoverati in ospedale per 45 minuti al giorno, grazie a un emendamento di Italia Viva al decreto legge festività.
Per i guariti basterà fare un tampone dopo aver completato il ciclo vaccinale primario mentee per chi ha tre dosi il tampone non sarà necessario.
Quasi sicuramente, lo stato di emergenza non verrà prorogato, ma finirà il 31 marzo.
E’ possibile potrà anche l’obbligo di esibire il Green Pass per sedersi nei bar e nei ristoranti all’aperto e nei luoghi dove si pratica sport all’aria aperta.
Il certificato resterà per accedere ai luoghi pubblici al chiuso e per viaggiare a bordo di treni, aerei e navi.
Dal 1° aprile è possibile che la capienza negli stadi tornerà al 100% per quelli all’aperto e al 75% per quelli al chiuso.
Le sanzioni
Il 15 giugno scade l’obbligo vaccinale per gli over 50.
Secondo gli ultimi dati della struttura commissariale guidata dal Generale Figliuolo, quasi un milione e mezzo di italiani non risulta in regola con l’obbligo vaccinale.
Il garante privacy, però, deve ancora valutare la legittimità del meccanismo sanzionatorio che prevede che gli elenchi di non vaccinati possano essere resi noti all’agenzia delle entrate tramite Sogei.