Il cantante R Kelly, noto soprattutto per il brano nel 1996 ‘I believe I can fly’, è stato condannato per abusi e sfruttamento sessuale. Nel processo è stato descritto come un predatore di giovani donne e ragazze afroamericane, ritenuto colpevole rischia adesso l’ergastolo. Nei suoi confronti c’è l’accusa di aver guidato un’organizzazione criminale a Chicago per oltre vent’anni. Questa reclutava donne e le sottoponeva ad abusi psicologici e sessuali.
Sono molte le donne che durante il processo hanno testimoniato contro il cantante dicendo di aver subito questi abusi. Ad alcune di loro è successo quando erano ancora minorenni. I reati dei quali è stato ritenuto colpevole il cantante sono tanti, tra questi: abusi sessuali di minori, abusi sessuali, sfruttamento sessuale e racket. Sulla sentenza il giudice prenderà una decisione definitiva il prossimo 4 maggio. Tredici anni fa R Kelly era stato stato assolto dalle accuse di pedopornografia.
Nel 2019 sono emerse nuove gravi accuse nei confronti del cantante in un documentario, in questo è venuto fuori che per molti anni un entourage di sostenitori ha messo a tacere le vittime che avevano subito abusi per proteggere il 54enne. A pochi mesi dall’uscita del film R Kelly era stato arrestato con le accuse di racket e di violazione del Mann Act, che proibisce lo sfruttamento sessuale.
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