VENEZIA – “Sono uscita di casa solo dieci minuti dopo che mio marito era salito sul tetto e l’ho visto per terra, con la faccia riversa al suolo, in una pozza di sangue”, queste le parole strazianti pronunciate da Federica Londero, moglie dell’artigiano 51enne Andrea caduto dal tetto di casa mentre stava facendo dei lavori.
“Gli ho alzato la testa, ho cercato di farlo respirare ma ho capito subito che era morto”. I primi soccorsi sono giunti dall’infermiere che gli abita vicino ma, sfortunatamente, non c’è stato nulla da fare. “Cos’è successo – se lo chiedono tutti coloro che hanno conosciuto Andrea Londero – ad un uomo esperto, professionalmente preparato. Impossibile che non abbia preso ogni precauzione”.
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Gli sguardi attoniti della gente riversatasi in via Rivale, dove si trova la casa di Andrea, mostrano l’impossibilità di trovare una spiegazione sull’accaduto. Ecco le parole di una donna del Centro Caritas con cui collaborava Andrea: “Ho pensato a lui, ma ora penso soprattutto a Federica; ora è rimasta sola con due ragazzi da sistemare». Renato Brazzolotto, Ferraris Club Caselle nel 1999 insieme ad Andrea, dice: “Il mio pensiero è andato subito a Federica, perché ora tocca a lei pensare alla famiglia, ma la voglio assicurare che intorno le si stringerà tutta la comunità casellese”.