Recensione Skrillex all’Estathè Market Sound di Milano – Quando in scena si presenta un artista imprevedibile come Skrillex, la performance potrà essere di tue tipi: pessima o spettacolare. Inutile parlare per mezzo di perifrasi, il grande disc jockey statunitense vive di alti e bassi, dovuti da uno stile di vita da “artista” che nessun medico consiglierebbe per far passare l’influenza. Droga, sesso e musica house, questo è il motto new age che popola il mondo musicale di oggi, e Skrillex è il re di questo incredibile universo, e si vede.
Sabato sera con tanto di corona e mantello, il giovane Sonny (nome di battesimo del dj), ha stregato i propri sudditi con un mix di bassi, alti, obliqui e di tutte le frequenze musicali che umanamente possono essere raggiunte con una console.
Il cuore che batte forte a ritmo di dubstep, la terra che trema e i cellulari alzati al cielo di più di 5mila persone riunite nella magica location milanese Estathè Market Sound. Che esperienza.
Skrillex ci sguazza, si appaga dell’energia della folla e nè presenta le spoglie, come un grande imperatore dopo il suo sontuoso banchetto, si sazia dell’euforia del pubblico suonando magia e restituendo la vita a strumenti che prima erano solo metallo.
Sicuramente la migliore performance italiana del dj di Los Angeles, che ha saltato, ballato e incitato il pubblico in ogni momento della serata.
Unica pecca dell’evento, lo scarso controllo di quella massa informe e scatenata che prima di Skrillex era il pubblico. Solo lo stessso dj avrebbe avuto l’autorità di salvare un qualsiasi spettatore. Per il resto serata da un sicuro 10/10.
Nicolò Di Leo