Si sente spesso parlare di persone possedute dal demonio che vengono successivamente esorcizzate. I più scettici credono invece che si tratti solamente di disturbi mentali. Come fare quindi a distinguere con certezza tra i due casi? Padre Cipriano de Meo, esorcista dal 1952, ha rivelato le linee guida per individuare la differenza tra le due situazioni, diverse sia per natura che per rimedio. Inoltre, ha affermato che, essendo ogni esorcismo diverso dagli altri, i sacerdoti che intendono praticarlo devono aver seguito una formazione intensiva.
Negli ultimi 64 anni, padre Cipriano ha praticato diversi esorcismi. Il primo passo però sta appunto nel capire se chi si ha di fronte sia realmente posseduto. “Il metodo per discernere la possessione dalla malattia è la preghiera da parte del sacerdote e del fedele – spiega – Una preghiera prolungata, sino al punto che, se c’è l’avversario, avviene la reazione”. Nei casi di possessione si notano successivamente espressioni facciali, parole o gesti ma soprattutto bestemmie contro Dio e la Madonna. Reazioni queste che non si verificano in soggetti con disturbi mentali. Sono riscontrando questi “sintomi” si può procedere con un esorcismo.
“L’esorcismo è liberare dall’influenza demoniaca, attraverso l’autorità spirituale che Gesù ha affidato alla sua Chiesa – spiega il prete – La malattia, specie quella psicologica, è di competenza della scienza medica“. Secondo il sacerdote è di fondamentale importanza capire e riconoscere questa differenza. Curare una persona affetta da disturbo mentale con l’esorcismo non porta a nessun risultato e così anche nella situazione inversa. Come ha spiegato al Catholic News Agency, padre Cipriano è convinto che la religione e scienza posso convivere assieme finché ognuno rispetta i propri limiti, facendosi da parte quando la situazione lo richiede. “Mi affido alla preghiera – ha rivelato – se questa non porta a risultati certi, lascio il campo alla scienza”.