Sacchetti biodegradabili

Stop a buste di plastica per frutta e verdura, arrivano quelle biodegradabili

Dalla ricerca effettuata da Ipsos Puclic Affairs è emerso che gli italiani sono disposti a rinunciare alla plastica prediligendo cibi sfusi a quelli confezionati. L’indagine, presentata all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo da Nando Pagnoncelli e Luisa Vassanelli, è stata condotta su un campione di mille persone d’età compresa tra 18 e 65 anni con lo scopo di evidenziare le abitudini dei consumatori. Un quadro che illustra le reazioni degli italiani sulla norma che entrerà in vigore il 1°Gennaio 2018. Infatti a partire da quella data verranno eliminati dai supermercati i sacchetti in plastica.

Da inizio anno ci sarà una svolta importante per l’ambiente. Le buste di plastica ultraleggere, come quelle utilizzate per frutta e verdura, dovranno essere sostituite da quelle biodegradabili. Tutti i sacchetti dovranno essere composti per il 40% da materie prime da fonti rinnovabili. Inoltre questa percentuale è destinata a salire dal 2020. Dall’indagine risulta che circa il 66% degli italiani acquista frutta e verdura al supermercato e il 58% si dice favorevole all’uso di sacchetti biodegradabili.

 

Gli italiani sono sempre più sensibili al tema ambientale, arrivano le buste biodegradabili

Negli anni le abitudini sono cambiate e sempre più persone sono attente al tema ambientale. In particolare all’importanza del riciclo, segno che gli italiani sono più coscienti dell’impatto dei rifiuti sul pianeta. Stando ai dati raccolti il 71% è favorevole a spendere qualche centesimo in più per i sacchetti purché si smetta di utilizzare la plastica. Comunque non è ancora certo il prezzo che sarà applicato alle buste biodegradabili che troveremo nei supermercati. L’ipotesi è che questi potrebbero costare dai 2 ai 5 centesimi, una cifra considerata accettabile dal 59% delle persone intervistate. L’obiettivo principale, oltre a garantire la tutela dell’ambiente, è anche quello di eliminare la dicitura “sacchetti a uso interno” che consentiva di eludere la legge sugli shopper. Una misura che, se non rispettata, potrà portare a multe fino a 100 mila euro.