Dalle analisi non sembrano esserci segni di incendio nel motore dell’aereo caduto a Milano domenica 3 ottobre alle 13:00.
Sembrerebbe non essere arrivata alcuna segnalazione di emergenza, avaria o pericolo dall’aereo precipitato alla torre di controllo di Linate.
Si fa sempre più strada l’ipotesi di un malore del pilota o un’avaria del velivolo.
Milano: l’ultimo contatto radio
Le 13:07 consistono nel momento in cui il Pilatus si è schiantato, discostandosi dalla rotta prestabilita.
“Perchè avete deviato? Per evitare una turbolenza?“, chiedono gli uomini dal Centro di Controllo di Linate, “no” è la risposta che arriva dal pilota.
Dopo un minuto il mezzo scompare dai monitor, senza alcuna richiesta di aiuto.
Tra le ipotesi uno stallo del motore ma non è escluso un possibile malore del pilota o un disorientamento spaziale, una volta trovatosi sopra le nuvole.
L’analisi della scatola nera
Oggi si è diffusa la notizia che ci vorranno circa 20 giorni per analizzare la scatola nera, presa in carico dai laboratori dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza in Volo (Ansv).
Proprio da quei dati potranno arrivare elementi utili per capire perché l’aereo è precipitato, quando si trovava a circa 4mila piedi.
Gli inquirenti, prima che si proceda al recupero dei dati della scatola nera, dovranno inviare gli avvisi per gli accertamenti tecnici ai familiari delle vittime e agli eventuali indagati.
Le ipotesi dietro lo schianto
L’Ansv, l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, ha aperto un’inchiesta e disposto l’invio di un investigatore sul luogo dell’incidente.
Acquisiti anche i filmati delle telecamere di sorveglianza vicino alla fermata della metropolitana.
Lo stesso anche per alcuni video realizzati da passanti e vicini al parcheggio su cui è avvenuto l’impatto.
Circa tre minuti dopo il decollo da Linate l’aereo avrebbe dovuto raggiungere una quota di 5mila piedi invece ha continuato in modo anomalo a virare verso destra.
La sala radar ha contattato immediatamente il Pilatus: Petrescu avrebbe risposto che stava effettuando una deviazione e ha chiesto un “vettore”, ovvero spazio e coordinate per rientrare all’aeroporto.
Dai pochi dati finora a disposizione sembra verosimile che il motore Pratt & Witney montato sul Piper sia andato in stallo, probabilmente per una manovra errata del pilota.