Treviso

Treviso: occulta il cadavere del figlio per incassare la pensione

Davide Romanelli, pubblico ministero, ha chiesto il rinvio a giudizio per Giovanna Di Taranto, 74enne residente a Treviso.
La donna per nove mesi ha continuato ad incassare la pensione di invalidità, 900 euro, del figlio disabile, nel frattempo deceduto.
Il cadavere dell’uomo, ormai mummificato, era adagiato sul letto, abbandonato alla decomposizione.
Le accuse per la donna sono di occultamento di cadavere e truffa ai danni dello Stato. Martedì 23 novembre eseguita l’udienza preliminare.
I due legali dell’anziana, gli avvocati Cristiana Polesel e  Maria Antoniazzi, avrebbero chiesto un rito alternativo: probabilmente si va verso il patteggiamento.

Treviso: la terribile scoperta

Questa storia risale a maggio 2019.
La Polizia di Treviso è intervenuta nell’abitazione perché la figlia della donna, preoccupata, non riusciva a contattare la madre, dopo l’avvertimento dei vicini di strani odori provenienti dall’appartamento.
Madre e figlio vivevano da soli in casa ed era lei ad occuparsi di lui per ogni esigenza.
Gli agenti hanno trovato il cadavere di Vittorio Chies, steso sul letto e decomposto da diverso tempo.
La casa era ridotta a una discarica di rifiuti ed escrementi.

Giovanna Di Taranto, nonostante la morte dell’uomo, ogni mese ritirava con tanto di delega la sua pensione. La donna ha percepito circa 9mila euro.
La signora per mesi si è comportata come se nulla fosse, come comprare ogni giorno la brioche per lui come era solita fare.
Giovanna Di Taranto – ha spiegato l’avvocato Cristiana Polesel – ha portato avanti, nella sua scarsa lucidità, la routine di ogni giorno per quasi un anno dopo la morte del figlio. Quando la verità venne a galla era in stato confusionale e alquanto problematico, un quadro clinico che è leggermente migliorato dopo le cure alle quali è stata sottoposta nella struttura dove ha trovato ricovero. Ma rimane comunque una persona con una fragilità psicologica evidente“.