Denise Pipitone

Denise Pipitone, Veronica Panarello nel 2004 disse di averla vista

Il caso di Denise Pipitone sembra non trovare pace ne risposte.
In queste ore fa notizia il caso di Veronica Panarello, che nel 2004 testimoniò di aver visto la bambina pochi giorni dopo la sua scomparsa.
Se ne è parlato durante la trasmissione “Quarto Grado”, con la testimonianza della donna condannata a 30 anni di reclusione per l’omicidio del figlio, Lorys Stival, ucciso nel 2014.

Veronica Panarello

Denise Pipitone: la testimonianza di Veronica Panarello

Il 15 settembre 2004 Veronica Panarello decide di chiamare Piera Maggio, mamma di Denise, per raccontarle quello che avrebbe visto.
La donna ha raccontato che due giorni prima del rapimento avrebbe visto una macchina con a bordo due uomini che reggevano una bambina.
La chiamata è stata intercettata, in quanto il telefono di Piera in quei giorni era sotto controllo.
Mi sono avvicinata alla bambina e le ho posato una mano sulla fronte”, ha spiegato la donna, come risulta dai verbali della polizia.

La testimonianza

Veronica Panarello afferma di essersi resa conto che la bambina era Denise.
Guardando il telegiornale ‘Studio aperto’ su Italia Uno ho potuto osservare la foto della piccola Denise, la bambina scomparsa recentemente, di cui, fino a quel momento, avevo soltanto sentito parlare vagamente: immediatamente ho associato le due bambine poiché la somiglianza mi è parsa subito incredibile”, continua nella dichiarazione.
Durante la conversazione telefonica ho sottolineato alla signora di aver notato, sotto l’occhio sinistro della bambina, un graffio, ed ella mia risposto che, in realtà, non si trattava di un graffio, ma, come appreso successivamente da un poliziotto, di una cicatrice”, conclude.

Denise Pipitone: le ultime notizie

Mesi fa la testimonianza di una donna, la cui identità è rimasta anonima, che ha contattato il legale di Piera Maggio per rivelare importanti informazioni in merito alla scomparsa di Denise Pipitone.
Ha spiegato che fino a quel momento non aveva mai trovato il coraggio di svelare ciò che sapeva.
L’avvocato Giacomo Frattizza ha reso noto, in una lettera inviata alla Procura, ciò che la donna le ha detto.
Si tratta di alcune frasi che le avrebbe detto Anna Corona, una di queste ha scioccato tutti: “A picciridda morsi picchì io a Piera Maggio ci mangiu u cori”, che significa ‘la bimba è morta perché io a Piera Maggio le mangio il cuore’.