I fatti si sono svolti nei giorni scorsi a Bolzano, dove un uomo di 40 anni di origine marocchina è stato finalmente arrestato e condotto in carcere. Era latitante da ben sei anni, per non farsi rintracciare utilizzava 11 nomi falsi. Le forze dell’ordine lo cercavano per i reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate e violazione della legge sugli stupefacenti.
Per molto tempo aveva picchiato e umiliato la compagna, una donna di nazionalità cieca. All’epoca dei fatti lei era incinta ma questo non gli impediva di maltrattarla. Tra le mura domestiche gli episodi di violenza erano all’ordine del giorno, in preda alla rabbia il 40enne la colpiva anche alle gambe con corde elettriche. Durante un litigio l’aveva colpita sul volto con un pugno, per via delle ferite riportate erano stati necessari alcuni punti di sutura. Da tempo l’ufficio Sdi lo teneva d’occhio, la vicenda ebbe però una svolta quando la compagna lo denunciò per aver portato i loro figli all’estero.
Nei giorni scorsi è scoppiata una lite in un centro di accoglienza per senza tetto situato a Bolzano ed è così che la fuga del 40enne è finalmente giunta al termine. Durante l’identificazione dei presenti gli agenti grazie alle impronte digitali hanno scoperto che uno di loro era ricercato. L’uomo dovrà scontare una pena di 8 anni e 2 mesi.
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