Alla fine è arrivata, attesissima, l’ammissione pubblica del “bad boy” di Hollywood Charlie Sheen. “HIV, sono tre lettere dure da digerire”. Parole che rimbombano nel silenzio dello studio televisivo del “Today”, parole dure ma che l’attore, dopo una continua sequela di “rumors” trapelati in questi giorni, si è trovato forse costretto a pronunciare. Per fare chiarezza sulla sua salute e, soprattutto, per rigettare le accuse di chi, nei giorni scorsi, ha descritto Charlie Sheen come una sorta di “distributore” umano di Aids.
Amato sul grande schermo da cineasti del calibro di Oliver Stone (che lo diresse anche in “Wall Street”, dove Sheen recitava al fianco del più noto padre, Martin), ma altrettanto discusso per la sua turbolenta vita privata, Charlie Sheen scrive un nuovo, difficile capitolo della sua vita. “E’ un punto di svolta nella vita di chiunque – ha raccontato l’attore in televisione – E’ iniziato con quello che pensavo fosse una serie di mal di testa. Credevo di avere un tumore al cervello. Ho pensato che per me fosse finita…”.
Charlie Sheen si trova, purtroppo, in “buona” compagnia: numerose star dello showbiz, da Freddie Mercury a Rock Hudson, passando per Anthony Perkins, hanno combattuto la loro personale battaglia contro l’Aids, con conseguenze tristemente note. L’attore di “Due uomini e mezzo” ha raccontato anche di non aver ricevuto alcuna solidarietà dalle persone alle quali aveva confidato di avere contratto l’HIV, anzi. “Le persone hanno cominciato a chiedermi milioni di dollari per pagare il loro silenzio. Una volta una prostituta ha fotografato i farmaci in bagno e poi mi ha chiesto dei soldi, che non le ho mai dato”. Sheen, però, tiene soprattutto a precisare che i racconti delle varie “gole profonde” rilasciate a proposito della sua vita “sregolata” che avrebbe messo a rischio numerose amanti sarebbero, almeno in parte, falsi e tendenziosi.
“Ora devo porre fine a questa serie di attacchi, pseudo-verità e storie molto dannose secondo le quali io starei minacciando la salute di tante persone. Non c’è niente di così lontano dalla verità – spiega l’attore – I medici mi hanno assicurato che con certi farmaci che ho assunto non c’era nessun rischio di contagio. Se ho trasmesso il virus a qualcuno, è stato in modo inconsapevole. Quando ho scoperto di essere sieropositivo ero molto depresso, e vivevo tra alcol e droga, e quindi non ho cambiato il mio comportamento”. Insomma, l’attore non ha del tutto dipanato la nebbia attorno alla sua vita intima “pericolosa”, ma il Charlie Sheen apparso ieri in televisione sembra più consapevole, maturo, deciso a cambiare la sua vita, quando dichiara che “Ho la responsabilità di migliorare me stesso e di aiutare gli altri e spero che con questa intervista qualcuno possa dirmi: grazie Charlie”. Riuscirà il “bad boy” di Hollywood a risalire la china?