Alison, morta per difendere una donna: uccisa con una bottiglia

Alison

E’ stata soprannominata “la buona samaritana” per la coraggiosa azione di difesa nei confronti di una donna, una madre, proprio come lo era lei. La 36enne inglese Alison Wilson ha perso la vita lo scorso 7 marzo, uccisa da un uomo violento che mal aveva digerito l’intervento della donna e del suo amico Anthony Tomlinson, che avevano agito prontamente per sedare una lite tra l’aggressore di Alison e una donna, accompagnata da un bambino. Era proprio la sicurezza del piccolo a stare a cuore alla 36enne Alison e a spingerla ad intervenire, assieme al suo amico, nella mischia, diventata letale per lei.

BRUTALE AGGRESSIONE. La tragica vicenda che ha segnato la fine della vita della giovane mamma Alison Wilson ha avuto luogo a Widnes, nel Cheshire. Alison e il suo amico Anthony erano seduti in un taxi, quando hanno assistito alla violenta lite tra l’assassino, Stephen Duggan, ed una donna, discussione accesa che coinvolgeva anche un bambino. I due sono immediatamente saltati giù dal mezzo, nel disperato tentativo di placare l’ira dell’uomo e di tutelare la donna ed il piccolo.

Duggan, però, ha reagito all’intervento dei due in maniera brutale e, dopo aver spaccato una bottiglia, si è dapprima scagliato contro Anthony Tomlinson, colpendolo in volto; il killer ha poi inferto un colpo letale alla povera Alison Wilson, ferendola mortalmente alla giugulare.
La mamma Alison, la buona samaritana intervenuta in difesa di una donna e del suo bambino, si è spenta dopo 6 giorni di agonia in ospedale. Il caso ha fatto davvero scalpore in Gran Bretagna e il processo a carico di Stephen Duggan, che continua ad andare avanti, è uno dei più seguiti dai cittadini inglesi. A prescindere dal verdetto finale, l’opinione pubblica ha già una sua idea: Alison è un’eroina e Duggan l’ennesimo, sadico femminicida.