Si trovava da ben due mesi all’interno del parcheggio a lunga sosta dell’aeroporto Leonardo Da Vinci di Roma Fiumicino, l’auto che nella giornata di ieri, giovedì 9 giugno, è stata fatta brillare. Il veicolo era una monovolume Seat Alhambra che, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, era entrata all’interno del parcheggio in maniera perfettamente regolare anche secondo quanto affermava il ticket esposto sul cruscotto.
Le indagini sono state svolte dalla Polizia di frontiera di Fiumicino, dalla Digos e da esperti dell’antiterrorismo. Il quadro generale mostra il proprietario dell’autoveicolo, un inglese le cui le generalità non sono state rese note se non le sue iniziali: T.N.W. L’uomo sarebbe si britannico, ma originario dello Sri Lanka. I sospetti sono riconducibili al fatto che molto probabilmente l’indiziato sarebbe partito per raggiungere e combattere per lo Stato Islamico.
Il sospettato risulterebbe essere un “foreign fighter”, termine attribuito ai combattenti ribelli stranieri nella guerra civile siriana. Tuttavia T.N.W. sarebbe riuscito a prendere il volo da Roma senza destare alcun sospetto, motivo per cui si ipotizza che al momento del decollo l’uomo non sarebbe stato nelle liste dei sospetti terroristi e che sarebbe stato inserito solo in un secondo momento.
Gli inquirenti hanno perciò deciso di perlustrare l’automobile la quale, col timore che potesse contenere materiale esplosivo, è stata aperta con un sistema di micro-carica esplosiva a distanza. Al momento del ritrovamento e del brillare delle porte non è stato comunque trovato nulla che potesse produrre dei sospetti all’interno del veicolo.