Nonostante la gara e i grandi ospiti musicali, la seconda serata del Festival di Sanremo 2019 ha avuto due grandi mattatori: Pio e Amedeo. I comici foggiani, infatti, sono stati protagonisti di una brillante performance sul palco dell’Ariston, spalleggiati da un Claudio Baglioni che si è prestato alle loro battute cariche d’ironia.
Pio D’Antini e Amedeo Grieco, infatti, non hanno risparmiato proprio nessuno, lanciando frecciatine al Partito Democratico e a Silvio Berlusconi, senza dimenticare naturalmente Baglioni e soprattutto Matteo Salvini. Innanzitutto, parlando del PD, il duo pugliese ha affermato che, per accattivarsi le simpatie degli elettori, hanno provveduto ad inviare dei cestini, rivelando scherzosamente che “erano meno dei candidati”. Sul leader di Forza Italia, invece, ricordando che si candiderà alle prossime elezioni europee, hanno dichiarato: “Ci proverà con le europee, anche perché quando ci ha provato con le nordafricane è successo un casino!”.
Ma il momento più intenso dello spettacolo offerto da Pio e Amedeo al Festival di Sanremo 2019 si è avuto quando hanno punzecchiato in più occasioni Matteo Salvini. Innanzitutto hanno ironizzato su un avvicinamento di Baglioni al leader della Lega iniziato già durante il suo ultimo tour con Gianni Morandi, chiedendogli: “Come ti chiamavi? Colonnello? Maresciallo? No, eri capitano coraggioso come quello là (riferendosi al ministro dell’interno, ndr)“. Ai due “Emigratis” non è sfuggito nemmeno un particolare dello spot di lancio della kermesse canora, durante il quale il direttore artistico è comparso con una divisa da vigile: “Sono tutti segnali, strizzi l’occhio”. E proprio a questo punto è arrivata la stoccata dei comici pugliesi: “Lui non è rancoroso. Ora dice le più brutte cose, ma fra 2-3 anni ti ama. Con noi meridionali ha fatto la stessa cosa. Ora ci vuole bene”.
Infine, invocando un “Baglioni-tris” e mettendo simpaticamente in guardia il cantautore romano su un pronto ritorno di Pippo Baudo, definito “immortale”, i due ex protagonisti de Le Iene Show, sottolineando come quest’anno il direttore artistico abbia deciso di dare la priorità ad ospiti italiani in luogo di quelli internazionali, lo hanno convinto ad esclamare “Prima gli italiani”, da sempre il motto del vicepremier leghista.
Matteo Salvini, dal canto suo, ha immediatamente replicato alle battutine sul suo conto di Pio e Amedeo, scegliendo di evitare le polemiche e di ricorrere all’arma dell’ironia. Il ministro dell’interno, infatti, si è fotografato dinanzi al televisore acceso – con le immagini dei due comici sullo sfondo – limitandosi a scrivere “Evviva Sanremo”. Invece è stato molto più loquace per quanto riguarda Andrea Bocelli, definito “patrimonio collettivo di tutto il Paese”, nonché simbolo della grande musica e della cultura italiana nel mondo, e Riccardo Cocciante, etichettato dal leader della Lega come “Il migliore”.
Patrizia Gallina