Locri – Chiude “per dignità” la società sportiva di calcio a 5 femminile dello Sporting Locri. Una situazione assurda, quella vissuta dalla Dirigenza del team calabrese, che ha ricevuto minacce gravi e continuate ai propri familiari. La pressione è stata tale da spingere gli alti vertici della Sporting Locri a chiudere i battenti, nonostante la solidarietà ed il sostegno ricevuti dal team da parte dei massimi vertici dello sport e della politica italiana. “Ringrazio tutti per la vicinanza ed il sostegno, ma la serenità non c’era prima e non c’è ora per cui non torno indietro. Se qualcuno è disposto a rilevare la società la cedo gratis – ha spiegato il Presidente della squadra Ferdinando Armeni – Lo Sporting Locri ha un valore, ma sono disposto a cederla a costo zero. Sarei contento se qualcuno la volesse”.
TAVECCHIO: “VERGOGNA”. Solidarietà alla squadra e sdegno ai delinquenti che hanno perpetrato un atto così vile e lesivo della città di Locri sono arrivati dai vertici sportivi locali ed italiani. “Vicini alle ragazze di #Locri. Vi vogliamo in campo!”, ha twittato il Ministro dello Sport Stefania Giannini. Dura la reazione del numero uno della Federcalcio Carlo Tavecchio. “Vergogna, porteremo a Locri le azzurre del calcio a cinque per testimoniare la nostra solidarietà – ha tuonato Tavecchio, che promette – Andremo in Calabria con la Nazionale femminile di Calcio a 5 per testimoniare tutto il nostro sostegno affinché nel meridione d’Italia non si spenga una bella realtà di sport in rosa. Il calcio italiano è unito contro la violenza e contro la vergogna di chi, attraverso la minaccia, non vuole si faccia sport. Esprimo massima solidarietà allo Sporting Locri, ai suoi dirigenti e alle sue tesserate, la Figc è al loro fianco”, ha concluso Tavecchio.
VIGLIACCHERIA. A perorare la causa dello Sporting Locri anche il capitano della Nazionale di calcio in rosa Patrizia Panico, che ha parlato di caso sconcertante. “E’ una cosa gravissima e che desta preoccupazione – ha spiegato la calciatrice, intervistata dall’Ansa – Questo vale per tutta la società civile, ma sono dinamiche che diventano ancora più sconcertanti perchè investono un settore che sembrava lontano dal vivere certe dinamiche. La migliore risposta a simili nefandezze – sottolinea la Panico – E’ quella di non mollare e oltre che essere dispiaciuta per quanto successo, penso anche alle mie colleghe che escono ancora più penalizzate da questa vicenda, non potendo più fare affidamento sul campionato e sui rimborsi. Io direi loro di non ritirarsi, ma di giocare semmai in altre città, dove troverebbero accoglienza e tifo”.