Carlo Cracco, o lo ami o lo odi. C’è chi pende letteralmente dalle sue labbra, osservando ogni suo gesto e percependo ogni sua parola come un Vangelo, un mantra da far proprio e mettere in atto. C’è chi invece non tollera affatto quel suo modo di fare, quella sua “boria” da primario dei fornelli. C’è chi critica le sue scelte “stilistiche” (la famosa pubblicità delle chips made in Italy ha fatto molto discutere soprattutto chi lo riteneva ad oltranza il “sensei” dei puristi della cucina), certo è che lo chef stellato vicentino dalle umili origini non passa mai inosservato. Chef, scrittore, giudice di due format di successo (Masterchef Italia ed Hell’s Kitchen) e proprietario del ristorante “Cracco”(tra i 50 migliori ristoranti del Mondo dal 2007), Carlo Cracco si racconta in un’intervista rilasciata a “Libero Quotidiano”.
Parla del suo carattere da “antipatico” (“Sì, sono un po’ chiuso, è il mio difetto”), della sua famiglia (ha 4 figli, due figlie dal primo matrimonio e due bambini avuti dalla sua attuale consorte Rosa) e dei suoi trascorsi da “sfigato”: “Ero tontolone, sfigato – dice Cracco, ora divenuto un sex symbol grazie alla sua barba – Mi facevo la barba tutti i giorni, ero perfettamente rasato. Otto anni fa, in montagna, mi disse di provare a farla crescere. A lei piaceva di più e anche a me”. Parla del suo rapporto con gli altri chef e con i vecchi concorrenti di Masterchef: “Sono andato da Federico Ferrero, vincitore della terza edizione, eccezionale! Certo, se inviti a cena uno chef, un po’ di remore le hai. L’ importante è che uno non vada nel panico e si inventi cose strane. Meglio qualcosa di semplice e buono, due spaghetti al pomodoro, una carne alla griglia fatta con amore e passione. A me basta mangiare bene“.
Ma i toni dell’intervista diventano leggermente più seri quando si toccano argomenti come la differenza tra uomini e donne dietro i fornelli. Alla domanda “Perché tra i cuochi ci sono più uomini stellati di donne stellate?” Cracco risponde così: “Non lo so. Potrei dire che in Italia siamo avanti, perché ci sono tante chef stellate. E che non è detto che se non hai stelle non sei brava. Oppure rispondere che il maschio è più scemo, gli piace fare il fenomeno, buttarla in competizione, la donna è più precisa e metodica. Il discorso è più complesso: ci sono più pittori uomini, più artisti uomini, in generale. Tra le mie preferite c’è Cristina Bowerman“. Si tocca inevitabilmente il tasto Tv: “Mi piacciono i film, Sky Arte è molto bella – spiega Cracco, “attaccando” poi la “casa” di Giorgio Barchesi e di altri amati chef televisivi – Gambero Rosso? Una volta era innovativo, ora non più. Dei programmi culinari guardo soprattutto quelli stranieri”.