Nessun lieto fine per mamma Concetta. Concetta Conigliaro, 27enne residente a San Giuseppe Jato in provincia di Palermo, la cui scomparsa è stata denunciata lo scorso 9 aprile, non c’è più. La giovane madre di due bambine è morta; la sua vita è stata strappata via nella maniera più cruenta da colui che, invece, aveva giurato di amarla e proteggerla fino alla fine dei loro giorni. Per l’ omicidio di Concetta è stato infatti fermato il quasi ex marito, quel Salvatore Maniscalco che, ai microfoni della trasmissione TV “Chi l’ ha visto?” tentava di giustificare con parole criptiche l’ apparente allontanamento volontario della sua “Cetty”: “Concetta è come un treno fuori binario. Dovevo rimetterla sul binario giusto“.
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MARITO PADRONE. Per Maniscalco, evidentemente, il giusto binario contemplava non solo l’ omicidio della moglie Concetta, ma anche – ed è questo il dettaglio più inquietante di questa macabra vicenda – la distruzione dei suoi resti. Il corpo della Conigliaro sarebbe stato, a detta del marito, fatto a pezzi e bruciato proprio dal coniuge 39enne della donna a seguito di un acceso diverbio, nel corso del quale Concetta Conigliaro avrebbe perso la vita a seguito di una caduta accidentale nella quale avrebbe battuto la testa. Le dichiarazioni del “marito padrone”, attualmente al vaglio degli inquirenti, troverebbero parziale conferma almeno per quanto riguarda il luogo del ritrovamento delle ossa carbonizzate di Cetty: un magazzino appartenente ad alcuni parenti dell’ uomo, situato nelle campagne di San Giuseppe Jato. Quei resti sono stati sottoposti ad analisi per accertarne l’ appartenenza e la compatibilità con delle ossa fatte ritrovare, qualche giorno prima, alla famiglia di Concetta, assieme ad un giubbino rosso appartenente alla mamma 27enne.
Attorno a quello specifico indumento – il giubbino appartenente a Concetta Conigliaro – ruotano alcuni dei misteri chiave di questo terrificante caso. Salvatore Maniscalco avrebbe ammesso di aver confiscato, dopo il decesso della donna, cellulare e giubbino della vittima, facendo ritrovare il primo presso la stazione dei treni ed ammettendo di essersi disfatto del secondo, gettandolo in un cassonetto dei rifiuti. Se la versione dell’ omicida fosse verosimile, allora com’ è finito il giubbino di Cetty davanti l’ abitazione della sua famiglia? I Carabinieri, che si occupano del caso di Concetta assieme al PM Gianluca De Leo, sospetterebbero di un vicino di casa, che avrebbe aiutato Maniscalco ad uccidere Concetta e a disfarsi del suo corpo. Quest’ uomo avrebbe evitato accuratamente di essere intervistato dalla troupe di “Chi l’ ha visto?”, aumentando, così, i sospetti attorno alla sua persona.
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NESSUNO LE AVEVA CREDUTO. Il dramma di Concetta Conigliaro, seguito e raccontato dallo staff di “Chi l’ ha visto?” assume, man mano che si apprendono alcuni dettagli sul matrimonio infelice di questa giovane e bella donna, contorni sempre più drammatici. La ragazza aveva sposato Salvatore quando aveva appena 18 anni. Sembrava un matrimonio felice, che riscattava la delusione provata da Cetty alla notizia della separazione dei suoi genitori, avvenuta quando aveva appena dieci anni. L’ idillio nella neonata famiglia Maniscalco era, però, durato poco. Neanche la nascita delle due amate figlie della coppia (attualmente trasferite in una comunità per minori) aveva sedato l’ animo focoso del 39enne Salvatore, che soffriva di una forma di gelosia morbosa nei confronti della moglie.
Prima le accuse di adulterio (Maniscalco ha raccontato all’ inviato di “Chi l’ ha visto” che Concetta amava abbigliarsi in maniera provocante e che intratteneva relazioni telefoniche con almeno due uomini residenti in zona), poi l’ avvio delle pratiche per la separazione. Come se non bastassero le liti verbali, a completare il quadro di questa macabra vicenda arrivano botte, strattonamenti, pedinamenti subiti da Concetta, che non fa altro che denunciare queste continue malvessazioni ai Carabinieri di San Giuseppe Jato. Le sue dichiarazioni, però, non vengono ritenute attendibili. Cetty non riceve nemmeno solidarietà in famiglia: in un primo momento, sia la madre che la zia della 27enne le consigliano di rimanere affianco a quel “marito padrone” che ha sempre creduto, fino alla fine, che la fede nunziale gli fornisse il diritto di disporre della vita e della morte di Concetta.
L’ unica persona a dare voce alle sofferenze di Concetta è stata il suo avvocato, Maria Grazia Messeri, che ha dichiarato alle telecamere di “Chi l’ ha visto?” di aver visto Concetta Conigliaro qualche ora prima della sua scomparsa. “Voleva presentare una querela contro Maniscalco per un’ aggressione subita da lui e dal suo vicino di casa”, racconta il legale. L’ ennesima richiesta di aiuto da parte della donna, che andava a sommarsi alle già numerose denunce fatte da Concetta contro suo marito per violenza sessuale e percosse. Un inferno quotidiano, che ha trovato nella morte di mamma Concetta il suo choccante, ma purtroppo prevedibile, epilogo.